mercoledì, marzo 29, 2006

Working

Oggi ho terminato due lavori presso due studi con i quali collaboro.
Il primo è il progetto di una strada (solo il definitivo, la progettazione esecutiva verrà più avanti).
Immaginavo che sarebbe stato laborioso ma lo è stato oltre le previsioni e conciliare tutte le esigenze è stato estenuante: tener conto delle infrastruttre esistenti, elettrodotti, fognature, zone di rispetto ambientale,canili, espropri ....e tutto rispettando le tante normative e le richieste a volte quanto meno poco tempestive della pubblica amministrazione.
Il secondo è relativo a un fabbricato di civile abitazione, anche questo con diverse difficoltà a causa della struttura a dir poco irregolare e del quale io ho curato la progettazione delle strutture verticali...ma bando alle ciance l'importante è che sono giunti a conclusione, peccato che domani devo inizarne un altro, un edificio a pianta stellare che per adesso non ho idea di come tener su e tanto meno come modellare ;-)

martedì, marzo 21, 2006

"Il Sergente"

Ieri sera al Teatro Verdi mi sono gustato "Il sergente" a Mario Rigoni Stern, di Marco Paolini.
A e non di Mario Rigoni Stern poichè l'attore veneto racconta quello che lui ha capito e interpretato di quel racconto inframezzandolo con alcuni episodi da lui stesso vissuti nel viaggio in Ucraina sulle orme di quella missione suicida (o meglio omicida) che nella seconda guerra mondiale portò tanti giovani italiani a lottare e perdere contro l'inverno russo.
L'inutilità e il non-sense di una spedizione perdente in partenza, la curiosità verso un paese diverso, ma il cui popolo ha radici per molti aspetti simili alle nostre, il vuoto che rimane quando tutto finisce senza colori esenza gloria... questo è quello che la voce di Marco Paolini, sempre avvolgente e incantarice, mi ha raccontato ieri sera.
Sicuramente da vedere...e ascoltare.

sabato, marzo 18, 2006

Men sana in corpore sano

Oltre a vari acciacchi articolari degni del miglior pensionato e l'assopimento dei pochi neuroni rimasti, dopo la visita medico sportiva che ho fatto per iscrivermi in palestra, mi hanno consigliato di effettuare un'ecodoppler cardiaco per monitorare un soffio al cuore (di cui già sapevo)...
Comincio a pensà d'avere la scritta "da consumarsi preferibilmente entro il..." apppiccicata dietro la schiena...

martedì, marzo 14, 2006

Moon



In questi giorni il vento insistente ha reso il cielo particolarmente limpido ed usciendo la sera (raramente sottolineo, data la mia cronica apaticità) mi sono imbattuto in una ammiccante luna piena...sarà retorico e banale ma ammetto di subire il suo fascino, così silenzioso e femminile.

venerdì, marzo 10, 2006

Wednesday Night Music Club






Ieri, serata di prove con gli altri 4 provetti musicisti; dato l'entusiasmo col quale martoriavo la
povera squier tele, mi sono messo a far due foto, se non altro per qualche secondo non ho steccato...
(la foto del sottoscritto è una piccola chicca ;-) )

sabato, marzo 04, 2006

On an Island - David Gilmour


Ieri mattina, ho preso pausa dalla routine lavorativa per concedermi un regalino...
E' uscito infatti "On a island" l'ultimo lavoro solista di David Gilmour (qualsiasi cosa se ne dica, io non riesco a immaginareil suono dei Pink Floyd senza la sua chitarra; certo Waters è stato l'elemento folle, il pensatore ossessivo e quasi claustrofobico ...e Barrett, beh senza di lui i Floyd certo non avrebbero preso quella strada, ma questo ormai sonodiscorsi retorici, detti e ridetti e non ha senso attribuire meriti ad uno piuttosto che ad un altro...) e l'ammettol'attendevo da tempo con un misto di trepidazione e scetticismo ( i suoi precedenti lavori solisti e tratti dell'ultima produzione floydiana non mi hanno mai entusiasmato).
L'ambiente sonoro di Gilmour è quello già mostrato nel bellissimo DVD live di recente produzione e le atmosfere sono molto elagiche e riflessive.
Ci sono tracce dove la chitarra è predominante e come uno se l'aspetta (come nella title track) altre invece meno immediate e che necessitano di un ascolto più approfondito.
David suona molti degli strumenti (bella sorpresa anche il sax) e si è circondato di alcuni ospiti illustri, Wright, Stills e Nash, Manzanera tra gli altri, eRobert Wyatt personaggio affascinante, il massimo rappresentante della "scena di Canterburry" e con il quale Gilmour ha collaborato molto ultimamante.
In definitiva è un disco molto intimo che va ascoltato senza fretta e soprattutto senza aspettarsi un altro lavoro dei Pink Floyd.

****

venerdì, marzo 03, 2006

...and after all I'm really really sorry...